Celebriamo l’eroe dei due mondi

Il mitico condottiero celebrato dai suoi sostenitori

L'eroe dei due mondi solleva la supercoppa italiana dopo aver umiliato la Juventus 5-1 Quest’anno ricorre l’anniversario delle imprese europee dell’eroe dei due mondi. I lettori de “La Stampa Abrasiva” sanno che l’unico che merita e meriterà sempre di essere così chiamato è: il mitico, ‘o meglio, ‘o cchiu gruosso, Diego Armando Maratona (articolo “L’eroe dei due mondi”).

Venti anni fa l’eroe, da grande condottiero, trascinò il Napoli verso la vittoria in Coppa U.E.F.A. che allora valeva quasi quando la Champions League; il sogno diventò realtà il 17 maggio 1989.

Il comitato per le celebrazioni dell’eroe dei due mondi, nel quale un ruolo di primo piano spetta ai NET de “La Stampa Abrasiva”, ha organizzato una serie d’eventi per rivivere le mitiche gesta del leggendario eroe.

Per queste celebrazioni non si spenderanno soldi pubblici ma solo i contributi di tifosi privati della partecipazione ad un campionato nazionale e regolare. “I veri eroi, quelli che compiono vere imprese, si ricordano genuinamente senza usare la macchina della propaganda” ha dichiarato Joseph Epomeo.

Due serie televisive ricorderanno l’eroe dei due mondi. La prima titolata “Il mio piede sinistro” narra della vita, delle gesta e degli amori dell’eroe. La seconda racconta i trionfi partenopei ed ha per titolo: “Eravamo solo undici”.

Un documentario trasmesso da “ Quark cosa di special”, illustrerà con i rigori, le punizioni e l’obbiettività tipica degli ultrà, le imprese dell’eroe dei due mondi dalle Americhe al Napoli.

Una manifestazione itinerante partirà tra qualche giorno. Questa si articolerà in sei tappe e toccherà le città dove il Napoli ha giocato in trasferta in Coppa U.E.F.A.. Mille ultrà vestiti d’azzurro faranno ammuina e porteranno in processione un carro con l’icona e le reliquie dell’eroe dei due mondi. Il 17 maggio prossimo, in occasione dell’anniversario, la tappa conclusiva allo stadio San Paolo per l’anniversario della conquista del primo alloro europeo.

Frattanto è in atto una raccolta di firme affinché venga sostituita la statua di Vittorio Manuelo secondo di Savoi volgarmente conosciuto come Vittorio Emanuele II, posta nell’ottava nicchia del Palazzo Reale di Napoli, con quella di “Diego Armando I” anch’essa in marmo bianco. Data auspicabile per tale manifestazione: il prossimo 30 ottobre, data di nascita dell’eroe. Un iniziativa che chiuderebbe in maniera eccellente questo anno celebrativo. Ricordiamo che l’eroe dei due mondi quando arrivò a Napoli nel luglio 1984, ne diventò re per acclamazione popolare.

Uto Sfogo, ex allievo di Vittorio Sgarbi, ci spiega il perché di una statua all’eroe dei due mondi: “Maradona era un artista, le sue prodezze con la palla lo comparavano a un ballerino, e i suoi avversari erano costretti a ballare il tango. Quando insieme ai compagni, compiva un’impresa, Napoli si sentiva capitale, la gioia dei napoletani era libera d’esprimersi in tutta la sua creatività con striscioni, murales, canti, balli e carri allegorici e la città si colorava come se un pezzo di cielo e di mare fossero entrati anche nei vicoli più stretti e antichi di origine greco-romana. Al contrario Vittorio Emanuele II, ha degradato Napoli da capitale a capoluogo coloniale e nel contempo ha depauperato i più importanti palazzi della metropoli coprendoli col suo stemma”. Cesare Patuto aggiunge: “Quando l’eroe dei due mondi giunse a Napoli, per la prima volta, una folla corse da ogni dove e riempì uno stadio di ottantacinquemila posti, e non aveva ancora fatto niente. Al contrario, quando Vittorio Emanuele II venne la prima volta a Napoli anche il tempo era uggioso e nessun napoletano gli andò incontro per festeggiarlo. Il popolo napoletano sa per istinto quando dare fiducia e quando no”.

Il quadro delle celebrazioni sarà completato con una serie d’articoli e pubblicazioni inerenti.

Pietro Sfaccimmiello