Gaeta (Terra di Lavoro): nel suo porto è ormeggiata “Bustarella”, una grande imbarcazione da diporto.
Questo natante, carico di storia, ha cambiato diversi proprietari e diverse iscrizioni nei registri navali. L’attuale proprietario della “Bustarella” è un uomo occultamente potente. L’intervista in esclusiva mi ha messo a conoscenza di alcune verità. Egli ha deciso di usare questa nave per i suoi incontri segreti con altri potenti occulti del pianeta Terra.
Il nostro personaggio che desidera mantenere l’anonimato, noi de “La Stampa Abrasiva” lo chiameremo “’O Malamente”.
E.: Ci parli di lei…
M.: Innanzitutto non sono quello che sembro visto che la mia specie arriva dal pianeta “Nassemo”. Il nostro corpo non è come il vostro ed anche la nostra natura è diversa. La nostra società è divisa in trentatrè classi gerarchiche. Io occupo il grado più alto che mi da un illimitato potere sui miei simili e su tutte le creature di specie inferiori, tra le quali gli umani. Coloro che sono al trentatreesimo grado sono anche oggetto di culto a tempo indeterminato; infatti sono un “venerabile perpetuo”.
E.: Però io vedo un corpo umano…
M.: E’ solo apparenza, onde evitare reazioni irrazionali da parte della vostra specie inferiore. Il nostro corpo è come quello di un ameba, solo che a differenza di questo microrganismo il nostro è più gassoso che liquido.
E.: Come vi mantenete in vita?
M. Anche noi abbiamo bisogno di liquidi e di cibo. L’esigenza di assumere liquidi l’otteniamo dall’accumulo di enormi quantità di danaro, non possiamo vivere senza di esso. Come cibo ci nutriamo del potere. Un potere assoluto ed invisibile. Infatti dominiamo il pianeta Terra e tutte le insignificanti specie animali e vegetali.
E.: Come vi riproducete?
M.: Usiamo il potere per far soffrire gli esseri inferiori, vedere tanti umani insoddisfatti e senza speranza, vedere che i loro sacrifici non servono a nulla, genera in noi quella eccitazione indispensabile al nostro rapporto sessuale senza il quale non possiamo perpetuare la specie. In alcuni casi abbiamo bisogno di un’eccitazione maggiore…allora provochiamo eventi particolarmente disastrosi come ed esempio il crollo di “Wall Street” del 1929, oppure panico a livello mondiale, come negli anni della guerra fredda, ci siamo molto eccitati provocando l’attentato alle torri gemelle l’ 11 settembre 2001, e la conseguente lotta al terrorismo. In futuro abbiamo programmato di eccitarci alimentando lo scontro tra religioni con tutti i conflitti che ne potrebbero derivare.
E.: Il vostro pianeta com’è?
M.: Non lo so, lo abbiamo distrutto decine di migliaia di anni fa. E’ stato il primo pianeta che abbiamo annichilito. Ci siamo poi trasferiti su altri mondi che abbiamo sfruttato fino al lento annientamento di ogni forma di vita per poi attaccarne un altro. Ora è il turno della Terra.
E.: Come riuscite a mantenere il controllo della Terra?
M.: Attraverso i nostri templi e l’applicazione dei precetti della nostra religione.
E.: Si spieghi meglio.
M.: Abbiamo creato un sistema economico che si basa sull’addebitamento del danaro agli esseri inferiori (specie umana). Sono i nostri templi ovvero le banche a fare questo. Non sono banche qualunque ma istituti centrali dei vostri staterelli fantoccio. La nostra religione venera il “dio profitto”, per questo abbiamo plagiato il grosso della vostra razza a venerare il danaro senza che se ne rendesse conto. Noi dalle banche centrali, emettiamo denaro che voi siete costretti a prendere perché senza di esso non potreste soddisfare nemmeno i vostri bisogni vitali. Accettandolo, vi indebitate senza nemmeno accorgervene. Abbiamo inculcato in voi la corsa ai consumi e aumentato i vostri desideri. Siete così costretti a lavorare di più per soddisfare la smania di “avere”. In alcuni paesi dove circola l’euro abbiamo aumentato i prezzi e lasciato invariato se non diminuito la retribuzione salariale. Inoltre quando le banche centrali emettono denaro i vostri stati fantoccio si indebitano, così devono imporre sempre più tasse per pagare il debito, senza dare alcun servizio in controparte. Così accumulando denaro, possiamo assumere i liquidi che servono alla nostra sopravvivenza. Infine controllando totalmente i governi dei vari paesi, nostri succubi, noi esercitiamo il vero potere occulto ed assoluto; è questo il nostro cibo.
E.: Da quanto tempo controllate il pianeta Terra?
M.: Da quasi cento anni.
E.: Da quando siete arrivati sulla Terra e come ne avete preso il potere?
M.: Siamo giunti nella prima metà del XVIII secolo. Le prime manovre per affermare il nostro potere sono iniziate nel 1776 e nel 1789. Nel XIX secolo controllavamo già il più importante impero dell’epoca che abbiamo utilizzato per abbattere i nostri nemici più pericolosi. In questa città si è combattuta una battaglia per noi decisiva. Abbiamo messo fine ad uno staterello mediterraneo che con i suoi principi era molto pericoloso. Uno stato in cui per la prima volta si davano le pensioni era estremamente nocivo per la nostra specie, perché portato su scala planetaria non ci avrebbe permesso di riprodurci. Noi preferiamo quegli stati che se hai bisogno di curarti e vai in ospedale, se non hai l’assicurazione, non ti ricoverano neanche di pronto soccorso,… insomma puoi anche morire! Con la prima guerra mondiale abbiamo ottenuto il potere assoluto che finirà solo con l’annientamento di questo pianeta.
E.: Quanti altri alieni ci sono ai vertici ed in quale stato ?
M.: Non molti, ma solo per controllare l’operato dei nostri succubi e per insegnare alle nostre larve, hanno sembianze di noti politici di cui non posso fare nomi, però vi posso dire che un nostro graduato al trentatreesimo, attualmente, ha le sembianze di un senatore italiano.
E.: Non teme che raccontando tutte queste cose, gli uomini possano ribellarsi?
M.: L’ho raccontato a lei perché è il direttore di un giornalino da niente e per giunta anche satirico. Nessuno ci crederà. Non temiamo gli uomini; siamo indistruttibili. Permettiamo ai “liberi pensatori” e agli “ideologi” di portare avanti le loro cause ed ottenere anche qualche momentaneo successo, come lo permettemmo nel 1947, ma le sofferenze degli inglesi che lasciarono l’India ci controbilanciarono. Le sofferenze morali di coloro che vogliono migliorare questo mondo servono anch’esse a perpetuare la nostra specie. Dovete pensare solo a lavorare perché come dissero alcuni miei sottoposti anni fa: “il lavoro rende liberi”. Poi vi estinguerete con la distruzione della biodiversità e della biosfera. Così parlò un mio nipote: “La razza forte annienterà quella debole”.
E.: Queste frasi somigliano a un incubo. Tra i vari pianeti che avete fatto soffrire e distrutto, c’è mai stata una specie che vi ha contrastato?
M.: Su circa trenta pianeti distrutti, l’unica che non siamo riusciti a sottomettere viveva su “Viosuve”, poi si trasferì su un altro pianeta ed alcuni anni fa tentarono con un astronave di atterrare vicino Napoli.
E.: Perché non lo fecero?
M. Riuscimmo a far precipitare il veicolo spaziale che cadde in un altro paese. Alcuni militari zelanti lo trovarono, ma noi lo facemmo apparire come un pallone meteorologico.
E.: Si salvò qualcuno di questi extraterrestri?
M.: Si. Li tenemmo rinchiusi in un area di quello stesso paese. Oggi li usiamo come cavie per studiare la maniera di annientare le due popolazioni che stranamente riescono a resisterci.
E.: Perché questa specie extraterrestre vostra nemica voleva atterrare a Napoli?
M.: I napoletani veraci sono: generosi, rispettano la persona umana, aiutano i deboli, sono religiosi e amano la loro città e la loro terra, ma non venerano il dio profitto,… sono umani insomma. Questi difetti gravissimi sono intollerabili sotto il nostro dominio. Quegli extraterrestri erano l’unica specie simile ai napoletani. Questa cosa ci impegna non poco alfine di far credere a tutti i terrestri che Napoli e i napoletani siano tutti come quei pochi che siamo riusciti ad avvelenare con una goccia del nostro plasma, trasformandoli in criminali od intellettualoidi che disprezzano la loro città. Purtroppo con la nostra intelligenza superiore ed i continui attacchi non siamo ancora riusciti a far diventare Napoli una città morta come le antiche Pompei ed Ercolano.
E.: Credete in un Dio come il nostro?
M: Alle nostre riunioni nelle varie G.O. (Grandi Organizzazioni) giochiamo a riprodurre i vostri riti per divertimento, ma non ci crediamo. Per il resto preferisco non rispondere… Ora se ne vada, ha fatto una domanda illecita.
Mi alzo e lascio l’imbarcazione ed il porto, mi reco sulla spiaggia sotto il Monte Orlando e penso che forse ho trovato i loro punti deboli. Concludo: Non praevalebunt.