S. e S.

Spremuti e spolpati

com La Stampa Abrasiva intervista in esclusiva satirica mondiale il bocconiano professor Milanino Morti auto-proclamatosi grande economista.

S.: Cosa ne pensa della crisi economica mondiale?
M. M.: La crisi esiste! La si deve fronteggiare. Un giorno finirà, lo dico io che sono un grande economista, tecnico e bocconiano.
S.: L’Euro resisterà come moneta?
M. M.: L’euro deve resistere per forza, a costo di mandare alla neuro tutti gli europei.

S.: L’Italia può tirarsi fuori dalla crisi?
M. M.: Italia non è in crisi, ogni giorno incassa centinaia di euro, anch’io sono suo cliente e lascio sempre la mancia. Però è un evasore totale, sulla Domiziana tutti la conoscono escluso il fisco con il quale rifiuta ogni rapporto.

S.: E’ chiaro che lei parla di un’altra Italia. Io non mi riferivo a una lavoratrice ma a quel paese al centro del Mediterraneo.
M. M.: A l’altra Italia! Quella realmente è in crisi… ma può tirarsene fuori. Io conosco un piano anticrisi che mi eccita sessualmente più delle manovre economiche che faceva Trefossi.

S.: Sia più chiaro.
M. M.: Innanzi tutto non vorrei prendermi meriti che non ho. Questo piano anticrisi è stato redatto da un gruppo di studenti bocconiani. Io sono il portavoce che lo pubblicizza per proporlo poi al presidente del consiglio.
S.: Desideriamo conoscere qualche dettaglio.
M. M.: Il piano si basa sul principio che gli italiani paghino più tasse, ci costano sempre troppo indicando superflue voci in uscita, cioè quelle necessarie per sopravvivere. Non riescono a fare a meno degli ospedali, scuole, asili, strade, autostrade, treni, energia, forze dell’ordine, uffici pubblici ecc.

S.: Come potrebbero vivere senza questi servizi? Ci sono tanti cittadini che non possono farne a meno, come le fasce sociali più deboli.
M. M.: Gli italiani hanno troppi vizi! Sussiste la crisi ed hanno l'obbligo sacrificarsi. Lo stato sociale è un concetto ormai superato nell’economia globalizzata, avere il bilancio in ordine è più importante che aiutare i poveri, se non capiscono le leggi dell’economia, non meritano di essere aiutati, si arrangino! Gli handicappati? Gli studenti bocconiani useranno il modello Sparta, economicamente più redditizio.

S.: Questi studenti bocconiani si riuniscono spesso?
M. M.: Frequentano lo stesso corso e si ritrovano tutti insieme tre volte a settimana nei giorni dispari.

S.: Riguardo l’istruzione?
M. M.: La scuola è inutile, meglio che i bambini restino a casa… se i genitori sono ricchi, assumeranno un maestro privato, aiutando così un giovane ad inserirsi nel mondo del lavoro con il contratto di tirocinio non retribuito. I figli dei poveri resteranno a casa a giocare se i genitori possono far a meno di mandarli a lavorare. Chiuderemo tutte le scuole… dagli asili alle superiori, risparmiando così le paghe degli insegnati e del personale non docente. Le università saranno privatizzate, con rette equivalenti al costo di un castello, avremo così corsi meno affollati, soprattutto di studenti di basso ceto.

S.: I trasporti?

M. M.: Chiudiamo le ferrovie, le strade e le autostrade risparmiando il costo della manutenzione per tutte le persone che dovrebbero lavorarci. S.: Quali provvedimenti per la sanità?
M. M.: Chiuderemo tutti gli ospedali pubblici ed anche le cliniche private, risparmiando le spese sanitarie e gli stipendi al personale medico e paramedico.

S.: E se capitasse a voi con qualche problema di salute?
M. M.: Noi siamo ricchi, andiamo a curarci all’estero.

S.: Come provvederete alla sicurezza?
M. M.: Ottimizzeremo la qualità delle forze dell’ordine aumentandone l’efficienza, chiuderemo il 90% dei commissariati e delle stazioni dei carabinieri, ridimensioneremo la guardia di finanza eliminandola dalle dogane e dalle montagne spopolate perché noi ricchi nei prossimi tempi, passeremo più volte il confine liberamente e con le tasche piene soprattutto per andare in Svizzera, San Marino e Principato di Monaco. Adotteremo il modello già usato egregiamente in Grecia. A poliziotti e carabinieri toglieremo tutte le attrezzature, dai computer alle automobili. Quando dovranno uscire, lo faranno a piedi e porteranno solo la sirena; questo nella prima fase del piano, in seguito gli toglieremo anche la sirena, il sibilo lo faranno con la bocca.

S.: Non chiedo altri particolari sul piano. Secondo me tutti questi tagli aumenteranno la crisi ed il debito crescerà perché nessuno potrà più pagare le tasse. Pensate che questo piano sia valido?
M. M.: Questa è solo la fase dei tagli, non ho ancora esposto le misure per la crescita. La mia idea per la crescita prevede che gli italiani dovranno tutti emigrare, anche quelli che oggi sono stranieri ed extracomunitari, ma prima faremo una supersanatoria dando la cittadinanza italiana con tutti i diritti e doveri, sopratutto quello di pagare le tasse. Dopodichè quando tutti, compresi i naturalizzati saranno emigrati all’estero, metteremo ai confini dei cartelli con la scritta: “Italia chiusa per crisi”. Gli italiani emigrati dovranno comunque pagare le tasse perché la legge nuova che faremo per la spending review lo renderà obbligatorio, come ereditare automaticamente la cittadinanza italiana senza nessuna facoltà a rinunciarvi. In questo modo ci saranno solo entrate e nessuna uscita, entro trecento o quattrocento anni tutti gli interessi del debito pubblico saranno estinti e dopo qualche millennio il debito sarà azzerato.

S.: Bellissimo!...ma contro questo piano, qualche cittadino con gli attributi, se ancora ne esistono, non potrebbe organizzare un contro piano magari con botto finale?

Scorfaninho