Guerre padane

La storia trattata come un fumetto, un modo originale per usare i soldi delle tasse

Il nebbioso logo della saga Milano, 20 ottobre 2009 d.C.: le autorità hanno assistito alla presentazione del primo episodio della trilogia “Guerre Padane” intitolato “La minaccia meneghina”. Gli altri due film sono ancora in lavorazione. Il produttore è la Ebetetion Prodution, il regista Simone Ladrolin. Il cast è internazionale. Nel ruolo di King Red Beard, protagonista dei primi due film, c’è addirittura il grandissimo attore tedesco Karl Heinz Polpettein, la figlia dell’imperatore è interpretata dalla milanese Luisa Pantecana, che non sapendo recitare è stata raccomandata dalla cugina giornalista napoletana Elsa Zoccola e da tanti politici che la conoscono bene. Nei due film in lavorazione reciteranno nei ruoli principali altri attori di fame internazionale. Albertin Skywolker da Giussano sarà interpretato dal mitico attore inglese Paul Louta. Gino Girini sarà Papa Alessandro III. Nel terzo film la parte dell’imperatore Federico II ci è stato concesso l’onore di affidarla al grandissimo Salvatore Silvestre che interpreterà il monarca parlando con accento siciliano.

La trilogia, prodotta interamente con i soldi dei contribuenti, ambiziosamente vorrebbe essere una serie di film storici con l’arroganza di raccontare la storia come se fosse un fumetto. Gli effetti sonori sono studiati in maniera tale da stordire lo spettatore per poi mandarlo in coma già a metà del secondo tempo.

I film per essere coerenti con l’ideologia leghista sono stati girati in Romania e Turchia, le comparse sono zingari, turchi, slavi e terroni, tutta gente oggetto di soluzioni finali della lega nord che ovviamente la sua base elettorale non saprà mai.

Ecco la trama del film attualmente nelle sale:

In una pianura nebbiosa, nebbiosa...
Episodio I – La minaccia meneghina
Alla dieta imperiale di Costanza, nel 1153, ambasciatori lodigiani lamentano l’arroganza dei milanesi, che avevano tolto il mercato alla loro città, ottenendone infine la restituzione dall’Imperatore. Tornati in patria devono subire ancora le prepotenze milanesi. King Red Beard scende nella nebbiosa pianura ed a Roncaglia, riceve i suoi vassalli ed i rappresentanti delle città. Tra di loro i superbi milanesi che con un ingente somma di denaro cercano di corrompere l’imperatore per avere il dominio sulle città circostanti. L’abominevole King Red Beard gli risponde sdegnato:” Non siamo a San Siro, queste cose qui non si fanno”. Inizia così la guerra tra l’Impero e Milano. Annientate le città ribelli alleate dei meneghini, gli imperiali assediano Milano che è costretta a capitolare e nei suoi confronti è decretata la più esemplare delle punizioni ovvero: eccetto le chiese, è rasa al suolo. King Red Beard cosparge il sale sulle macerie affinché non risorga più nei secoli dei secoli.

Queste le trame dei due film che usciranno rispettivamente ad ottobre 2010 e novembre 2011:

Episodio II – L’esercito leghista
Tempi duri per l’Impero sconvolto da lotte interne. Ad Anagni (la storia ufficiale dice Pontida perché è una località non terronica) tra il 1159 e il 1160, le città lombarde hanno formato sotto la protezione di Papa Alessandro III una lega chiamata lombarda, un alleanza che vuole ribellarsi all’Impero. Milano è ricostruita. A guidare i leghisti il mitico Albertin Skywolker da Giussano. All’alba del 28 maggio 1176 a Legnano c’è lo scontro tra le truppe lombarde e quelle dell’Impero. L’esito della battaglia é incerto. Improvvisamente nel cielo ad Albertin Skywolker da Giussano appare lo spirito del suo maestro nazi che gli dice: “Albertin, usa la forza!”. Così i polentoni si riorganizzano intorno al carroccio. King Red Beard è coinvolto nella mischia, disarcionato, e creduto morto. Sprovvisto della sua guida, l’esercito imperiale è sconfitto. Papa Alessandro III stipula con l’imperatore una tregua settennale, e nel 1183 la pace di Costanza.

Episodio III – La vendetta dei terroni
Federico II, nipote King Beard Red, è il nuovo imperatore, sostenitore del potere universale dell’Impero. La Lega risorge per difendere i propri diritti, riconosciuti a Costanza. Federico II è anche re di Sicilia sin da quando aveva quattro anni. Nelle fedelissime e terroniche terre napolitane e siciliane del regno di Sicilia forgia il suo possente esercito, strumento di tirannide. Lo scontro finale tra il bene ed il male avviene a Castelnuova. Il pronostico sulla battaglia è incerto 1-X-2, anche perché non c’è l’arbitro cornuto e casalingo Gnoccolin di Bassano del Grappa. La battaglia volge subito a favore dei terroni, la cui cavalleria arriva con uno spaventoso frastuono rimbombante come tuoni nel cielo, così che i lombardi si dirigono rapidamente in fuga fino al loro carroccio, i fuggitivi danno le spalle ai terroni senza neanche guardarli in faccia. Il nucleo dell’esercito terronico arriva dinanzi al carroccio dove trova cavalieri disarcionati e massacrati nella mischia. I polentoni supersiti sono fatti prigionieri ed il carroccio è preso come preda di guerra. Da quel giorno le sediziose città lombarde dovranno ubbidire all’Impero, anche se tenteranno ancora di ribellarsi.

Finita la proiezione in sala, il regista Simone Ladrolin, in camicia nera, ha risposto alla nostra domanda se la ricostruzione storica fosse fedele: “la mia risposta su come questa trilogia racconta la storia è una e categorica: “ME NE FREGO!”. Dall’Argentina telefonicamente abbiamo anche sentito il parere di Salvatore Silvestre che era entrato nel personaggio: “Accettammo di fare l’ultimo dei tre film solo a condizione che avremmo interpretato il ruolo del Re ed Imperatore perché siamo persona democratica. Noi recitiamo solo in film dove il Sud dà legnate al nord, perché schifiamo la nebbia e la polenta.” Infine abbiamo intervistato l’attrice Luisa Pantecana: “A questo film ho partecipato solo per soldi come in tutte le mie prestazioni, per me è una vera cacata”.

Uto Sfogo