Intervista a Salvatore Silvestre

L’attore vesuviano ha smesso col cinema, ma a modo suo continua la sua opera artistica che lo vede impegnato a livello internazionale

L'attore Salvatore Silvestre durante l'intervista Napoli 1 ottobre 2006: ho intervistato in esclusiva mondiale l’inimitabile l’attore e showman di fama internazionale, Salvatore Silvestre, mio ex protetto, che non vedevo da sette anni. Il nostro personaggio nella prima metà degli anni novanta fu protagonista di tre film. La notorietà l’ottenne a rivelazione già con la sua prima pellicola “Pronto Lucia sei tu, purtroppo devo dirti che sei incita… mannaia!” con questo film il Silvestre ottenne il famoso premio esotico “Th-meng-na-pret” come miglior attore protagonista. Lo stesso riconoscimento il lungometraggio lo ottenne per la regia, le sceme, i costumi (da bagno), l’ottimizzazione e il suono (dello sciacquone). Il nostro personaggio fu anche autore e protagonista del film, campione d’incassi 95-96: “Ci vorrebbe un miracolo” e della pellicola d’avanguardia “Brodo di incubi”. Questi tre film sono ormai cult.

Il nostro personaggio non ha più interpretato altri film e sembra essere scomparso dalle scene cinematografiche. Io l’ho ritrovato, e l’ho intervistato.

E: Carissimo Silvestre lei ha lasciato il mondo dell’arte?
SS: No. Solo il cinema. I motivi sono stati tanti, comunque non sono rimasto con le mani in mano.

E: Quali sono stati questi motivi?
SS: In primo luogo per la chiusura degli studios e poi per il cast. E’ stato un lavorare molto difficile, non per la regia ma per l’impegno di attori ed attrici, alcuni dei quali artisti concettuali. Mi ricordo la registrazione di una scena in cui l’artista concettuale numero due si scrisse le battute sulla mano e nonostante tutto sbagliava a leggerle, per cui abbiamo ripetuto la scena un infinità di volte, si fece notte!

E: Lei ha parlato di artisti concettuali, ma chi era primo in classifica?
SS: La prima artista concettuale era la francese Monique La Ses che interpretava Lucia Mondella nella versione partenopea fine novecento del romanzo di Sandrino Manzoni. Non era mai presente sul set, non apparve in nessuna scena del film e per lei cambiammo la sceneggiatura in corso d’opera.

E: Cosa ha fatto dopo il suo ultimo film?
SS: Ho fatto cabaret, il presentatore ed ho partecipato con una scrittura comica, in lingua Napoletana, al premio “Massimo Troisi” il tutto alla fine del secolo scorso. Nel 2001 è partita in Argentina la telenovela di cui sono sceneggiatore e cooprotagonista: “Cerere”. Oggi giunta alla quinta serie.

E: Cosa tratta questa telenovela e che personaggio interpreta lei?
SS: La telenovela è ambientata in una cittadina del futuro costruita sotto una campana di vetro sull’asteroide Cerere. Come locations abbiamo preso un pueblo situato nello stato dell’ “Entre Rios” in Argentina. La soap inizia con un incidente dove l’astronave che porta nuovi residenti su Cecere scoppia. Io interpreto l’ispettore alieno, recito in costume completamente scafandrato, ho scelto così perché non farò più vedere il mio volto in video come hanno fatto altri grandi artisti italiani. Nella telenovela svolgo le indagini insieme ad un ispettore umano. Durante le quali si scoprono molti intrighi. Alla fine della prima serie di affaccia l’ipotesi del cedimento strutturale dell’astronave. Nella seconda serie scopro che ci sono di mezzo i servizi segreti deviati, e rinvengo rottami di altre astronavi militari nello spazio dell’incidente.

E: Ho seguito via satellite alcune puntate della telenovela trasmessa in Spagna. Ho visto l’ultima puntata quando un cerereriano di origine turca ha sparato all’arcivescovo di Cerere, che portato in ospedale lottava tra la vita e la morte. Si salverà l’arcivescovo?
SS: Ma quella è l’ultima puntata della seconda serie! In Spagna sono con tre anni di ritardo, in Italia non hanno voluto acquistare i diritti con motivi pretestuosi, mannaia! Comunque l’arcivescovo si è salvato. Nella terza serie mi occuperò delle indagini sull’attentato, e poi di un altro caso che alla fine della quinta serie rimarrà comunque un mistero: il rapimento di una ragazza figlia del bibliotecario dell’arcivescovato.

E: Ma poi si scoprirà la verità sull’incidente dell’astronave. Quante serie vuole far durare la telenovela?
SS: Finora ho scritto la sceneggiatura di sette serie, abitualmente mi mantengo sempre due serie avanti. Credo che dopo ventisei serie si avrà un quadro abbastanza completo anche se non si saprà tutta la verità.

E: Ma come! Ventisei anni senza sapere la verità su un incidente! I fatti narrati tragono ispirazione da fatti reali?
SS: Che taggia’ ricere, caro Epomeo, tutte avimm’ campà. Ogni riferimento a fatti e personaggi reali è puramente casuale.

E: Perché non partecipa ad un reality show, tipo l’isola dei famosi?
SS: E quali famosi? se bisogna fare ricorso a metodi mnemonici per ricordarsi i loro nomi, e poi sono un attore e sceneggiatore di fama e non di fame internazionale, terzo ne ho le tasche piene di interagire con artisti concettuali. L’ultimo motivo è che nessun meridionale già dalla prima edizione del Grande Fratello ha mai vinto un reality tra i tanti prodotti, credo che non lo permetteranno mai è cchiù facile ca chioveno uva passa e fiche secche.

E: Si ritiene realizzato a scrivere e recitare in una televonela?
SS: Beh, entrare a far parte di un gruppo che lavora per una telenovela è come prendere il posto fisso. Io poi percepisco due stipendi e comunque lavoro più degli altri. In Italia si lavora per due e si è pagati per mezzo.

E: Quand’è che tornerà a fare un film o qualcosa d’artistico a Napoli?
SS: Quando ci saranno tutte le condizioni favorevoli.

Salutiamo Salvatore Silvestre con la speranza di vederlo presto anche se solo per qualche giorno nella capitale, Napoli, ovvero la capitale dell’ex Regno delle Due Sicilie.

Joseph Epomeo