Campi d'avventura sul Vesuvio

L'originale iniziativa spiegata da uno
sconosciuto ambientalista da salotto

volontari del campo il primo giorno ancora sani e robusti Per il primo anno l' ente Parco Nazionale del Vesuvio ha organizzato dei campi d' avventura a cui parteciperanno senza compenso alcuni gruppi di volontari costituitosi nelle settimane addietro. Questi campi dureranno tutto Luglio e Agosto. I quattro gruppi di volontari presteranno la loro opera per quindici giorni ognuno. Lo scopo è quello di prevenire eventuali incendi, raccogliere dati sulla fauna e sulla la flora per un qualche ricercatore della Facoltà di Scienze Naturali o di Scienze Biologiche; che approfitteranno dell'opera di questi volontari per glorificarsi e prendersi tutti i meriti e senza neppure ringraziarli.

Ma per conoscere alcuni dettagli, noi de “La Stampa Abrasiva”, sentiamo Gigino Checca, sconosciuto ambientalista che si è battuto nelle arretrate retrovie per l'istituzione del Parco Nazionale del Vesuvio e che è tra i promotori di questa iniziativa.

D: Allora come sarà la vita di questi volontari nei loro quindici giorni vesuviani?
R: Beh… i ragazzi alloggeranno in tende nella “Valle dell'Inferno” lontani dalla civiltà, non avranno nessun confort e neanche un posto all'ombra.

D: Che equipaggiamento avranno i volontari?
R: Si dovranno portare cibo e soprattutto acqua per quindici giorni, l' unica acqua che potrebbero trovare sul posto è quella piovana, qualora dovesse piovere… ma d’estate si sa…; e il suolo è pure sabbioso. Inoltre chi soffre di aracnofobia è meglio che rinunci all’avventura poiché la zona è sovrappopolata di ragni di ogni le specie e dimensioni.

D: Lei è stato criticato per la sua perimetrazione del “Parco Nazionale del Vesuvio” fatto da quota (aliquota) 999 metri in su, cosa ne pensa di questa delimitazione diversa da quella da lei proposta?
R: Allora, questa cosa è troppo ampia come un retto molte volte inculato per culo perde della sua verginità, in molte zone già persa con la cementificazione selvaggia

Ora salutiamo il nostro ospite Giggino Checca, con un bacio e un fraterno augurio di avere sulcesso con questa iniziativa goliardica e avventurosa. E auguriamo ai volontari un ritorno sano e salvo fino a casa.

Giusy Pummarola